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Pitigliano

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Veduta aerea

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Acquedotto e castello

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Panorama 

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Sinagoga

 



 


 

 



 

 

 

Pitigliano (Toscana): Bandiera Arancione del Touring Club dal 2003

Paesaggio

Su una rupe tufacea dell'alta maremma Grossetana, delimitato da due torrenti, il Meleta e la Lente, sorge Pitigliano.
Chi giunge a Pitigliano dalla strada statale 74 (da Albinia) la scopre all'improvviso dopo la curva della Madonna delle Grazie ed il primo impatto è quasi irreale.
Le case costruite a strapiombo sulla rupe tufacea, sviluppate in maniera verticale con i colori suggestivi del tufo in contrasto con il verde della valle sottostante fanno di Pitigliano un qualcosa di veramente unico: è considerato uno dei paesi più fotografati d'Europa.

La storia

Le origini benchè misteriose, appaiono remotissime: vani rupestri di forma tuttora primitiva, identificati entro il masso tufaceo, fanno supporre la presenza di insedimaneti umani già in età preistoriche.
L'origine etrusca come centro abitato è documentata da numerose tombe rinvenute nel territorio circostante: la necropoli sul Meleta (recentemente sono state rinvenute alcune tombe anche sulla Via Cava Etrusca di San Giuseppe), la necropli di Poggio Buco nonchè il rinvenimento di avanzi di mura etrusche in prossimità della Porta di Sotto (di Sovana).
Del periodo romano non restano tracce degne di nota se non il nome: sembra che dalle famiglie romane di Petilia e Ciliano  sia nato il nome Pitigliano.
La storia documentata di Pitigliano comincia dopo l'anno mille con le vicende legate alla famiglia degli Aldobrandeschi prima e degli Orsini poi. La vita politica di Pitigliano fu, almeno inizialmente legata a quella di Sovana, dove gli Aldobrandeschi risiedevano. L'elevata posizione strategica fece di Pitigliano una vera e propria potenza militare negli scontri tra gli Aldobrandeschi e la Repubblica di Siena. Il matrimonio tra Anastasia (Aldobrandeschi) e Romano Orsini fece diventare Pitigliano la città più importante della contea  a discapito di Sovana che iniziò la sua decadenza.
Sotto il dominio degli Orsini, famiglia energica, spesso anche tirannica, Pitigliano fu presa di mira dalla Repubblica di Siena che dopo Sovana cercava di conquistare anche Pitigliano e Sorano, punti strategici per l'accesso alla Maremma.

Nel 1561 i Pitiglianesi cacciarono il Conte e si posero sotto la protezione di Cosimo dei Medici, Signore di Firenze. All'inizio del secolo successivo, nel 1604, Pitigliano perse definitivamente la propria autonomia ed entrava a far parte del Granducato di Toscana. 


La comunità ebraica

La presenza ebraica a Pitigliano è sicuramente certa dal XVI secolo con un  incremento verso la metà del 1500 quando vi fu l'espulsione degli Ebrei dallo sato Pontificio e da Firenze (1595).
In linea di massima vi è sempre stata una pacifica convivenza tra la comunità cattolica ed ebraica, salvo in alcuni periodi in cui vi furono delle frizioni tra le due comunità.
Il periodo di maggiore floridezza della comunità di Pitigliano è avvenuto nella seconda metà del XIX secolo quando il numero degli ebrei raggiunse le 300 unità, tanto da far definire Pitigliano "la Piccola Gerusalemme".
Dopo l'unità d'Italia, con matrimoni misti e migrazione verso i centri maggiori, la comunità ebraica cominciò a perdere unità tando da ridursi a pochissime famiglie.
A Pitigliano tutt'oggi è possibile visitare il Ghetto con una bella Sinagoga (recentemente ristrutturata), l'antico forno ed il cimitero ebraico.

 

La visita a Pitigliano

Come in qusi tutti i borghi medioevali della zona, anche Pitigliano ha una cinta muraria ed una naturale, un castello ed un borgo.
La cinta muraria è ridotta ad alcuni tratti in quanto la posizione del paese, arroccato su uno sperone di tufo lo rendeva già naturalmente protetto.
Il castello, residenza degli Orsini , sebbene modificato nel tempo  presenta ancora oggi due massicci bastioni, un bel cortile, e bellissime stanze che ospitano i due Musei di Pitigliano.
A Capisotto sorge l'antica Chiesa di S.Maria dedicata a San Rocco, patrono di Pitigliano.
Da visitare anche il Duomo, il quartiere della Fratta e soprattutto le cantine di Pitigliano: una vera città sotterranea.  

 

 

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